Incontri alla Fondazione Franceschi ONLUS
Cibo e Psiche
Giovedì 29 maggio 2014, presso la sede della Fondazione Franceschi ONLUS, ha avuto luogo l'incontro Cibo e Psiche. La conduzione è stata ad opera del dott. Gabriele Buracchi, nutrizionista e psicologo, si occupa da anni della rapporto tra alimentazione e psiche, con particolare riferimento ai Disturbi del Comportamento Alimentare. E' autore di svariate pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo.
Cibo e psiche
Mangiare serve a tenerci in vita grazie all’apporto di carboidrati, proteine e grassi? Certamente, ma quello che generalmente sfugge alle normali conoscenze è che il tipo di cibo che noi mangiamo ha profonde e diverse influenze sulla nostra psiche, sui nostri sentimenti, emozioni e sul nostro umore.
Allo stesso tempo è anche vero come i nostri stati d‘animo, il nostro umore e più in generale il nostro stato psicologico siano determinanti, senza che noi ce ne rendiamo conto, nell’indirizzare le nostre scelte alimentari, scelte ovviamente determinate anche da cultura, abitudini, disponibilità.
Ed è così che in un momento di tristezza, di ansia, di depressione, finiremo con il “consolarci” con un bel dolce. Ma consolarsi non è solo un modo di dire, dato che gli zuccheri (tutti i carboidrati sono zuccheri) e lo zucchero propriamente detto (il saccarosio) contenuti nel dolce provocheranno nell’organismo una maggiore produzione di serotonina, un neurotrasmettitore con un effetto decisamente rilassante e antidepressivo. Contemporaneamente verrà attivato anche il sistema beta-endorfinico, che riduce la percezione del dolore e migliora l'autostima. Quale cura migliore per la depressione?
Peccato però che l'effetto positivo sull'umore scompare in un tempo molto breve e i recettori di queste sostanze ne "richiedono" di volta in volta quantità sempre maggiori per produrre le stesse sensazioni di pace e tranquillità.
In molti casi finirà con l’instaurarsi una vera e propria dipendenza come avviene con altre droghe, tanto che alcuni studi scientifici effettuati su cavie da laboratorio hanno dimostrato che lo zucchero ( il saccarosio) dà una dipendenza maggiore a quella determinata dalla cocaina.
D’altronde perché meravigliarsi? Si tratta in fondo di due polveri bianche ultraraffinate, derivanti da comuni prodotti agricoli.
Questo è solo uno degli esempi di come tra alimenti, loro selezione e loro effetti, esista una rete di cause ed effetti che solo da poco tempo gli studi scientifici cominciano a farci intravedere.