Fondazione Franceschi Fondazione Franceschi ONLUS

Per la terapia, la ricerca e la formazione in psicologia

Personalità Giuridica Privata con Decreto del Presidente Regione Toscana n°4629, del 28/09/2009

 

Pubblicazioni e Comunicazioni

Quaderno OPT+ Leonardi A., Ciuffardi G., Scavelli S., Fondazione Franceschi Onlus. Per la terapia, la ricerca e la formazione in psicologia. Comunicazione orale presentata al convegno a cura dellìOrdine degli Psicologi della Toscana: Una nessuna e e centomila. La psicologia tra identità e nuove traiettorie, 29-30 settembre 2023. Raccolto nei Quaderni della Fondazione n°2/2024, pag. 217-224.

L'altra faccai dello specchio Leonardi A., Il linguaggio del cambiamento, comunicazione orale presentata al convegno DIALOGHI: la relazione nei gruppi e il Modello Focalizzato sulla Soluzione, 4 maggio 2019.

 

L'altra faccai dello specchio Scavelli S., Il potere del gruppo, comunicazione orale presentata al convegno DIALOGHI: la relazione nei gruppi e il Modello Focalizzato sulla Soluzione, 4 maggio 2019.

 

EBTA Conference 2018 Matera M., Leonardi A., Scavelli S., SF Chart – an integration between coaching and therapy, comunicazione orale presentata al convegno XXI Century Solutions 21 years later. EBTA Conference 2018, 21-23 settembre 2018.

Abstract: In this workshop it will be possible to experience a simple schema to achieve goal. SF Chart are two different canvas schema developed as sf tools in business context. You can read article in http://sfio.org/the-jourmal/interaction-vol-10-no-1-july-2018/page-10/ In this workshop we will present the contact points and the differences between their use in the managerial field and in the therapeutic field. Participants will receive the SF Chart to use it immediately in their practice.

 

L'altra faccai dello specchio Leonardi A., Persuadere gli altri e se stessi, comunicazione orale presentata al convegno L'altra faccia dello specchio. Entrare in sintonia con se stessi, con gli altri e con il mondo, 14 ottobre 2017.

Abstract: La persuasione rappresenta l’arte comunicativa che può aiutarci efficacemente ad entrare in relazione con l’altro. Già migliaia di anni orsono maestri di quest’arte la utilizzavano per sospingere l’interlocutore a trovare dentro se stesso nuovi modi di vedere la realtà. Essa veniva insegnata e rappresentava, per esempio, una delle più importanti discipline di studio nel mondo greco. La persuasione può aiutarci tuttavia anche oggi. Apprendere quest'arte può condurci ad avere relazioni più sane e belle e a pensare anche in modo più creativo. Ed è proprio persuadendo che riusciremo ad entrare veramente in sintonia con il mondo dell’altro attraverso le sue stesse argomentazioni, così da poterlo condurre dolcemente a trovare da se la sua via.

 

L'altra faccai dello specchio Scavelli S., Sentire l'altro, toccare il cuore. La metafora come strumento di conoscenza reciproca, comunicazione orale presentata al convegno L'altra faccia dello specchio. Entrare in sintonia con se stessi, con gli altri e con il mondo, 14 ottobre 2017.

Abstract: Uno dei modi migliori per scoprire noi stessi è entrare in relazione con gli altri. Attraverso il confronto con persone diverse noi possiamo, come in un’ideale stanza degli specchi, vederci da angolazioni nuove; noi possiamo creare una definizione di noi stessi nuova rispetto a quella cui siamo abituati e che, a volte, ci limita. La comunicazione è il tramite attraverso cui la stanza degli specchi può essere costruita e la metafora è uno dei mezzi più efficaci per raffigurare idee e concetti altrimenti molto complessi da definire. Una storia, un aneddoto, un’allegoria, infatti, possono esprimere più messaggi simultaneamente: alcuni di essi sono chiari, altri, invece, sfuggono alla nostra immediata comprensione. Sono proprio questi messaggi nascosti che agiscono nella parte più profonda di noi e come semi germogliano, salgono progressivamente alla superficie della nostra coscienza e determinano una nuova consapevolezza.

 

L'altra faccai dello specchio Ciuffardi G., La relazione con gli altri e l'Approccio Centrato sulla Soluzione, comunicazione orale presentata al convegno L'altra faccia dello specchio. Entrare in sintonia con se stessi, con gli altri e con il mondo, 14 ottobre 2017.

Abstract: In un'ottica focalizzata sulla soluzione, il termine empatia non si riferisce soltanto alla capacità di vedere il mondo con gli occhi dell'altro, rispecchiandone pure le emozioni e i sentimenti, ma significa anche saper entrare in contatto con i punti di forza, le risorse personali e il talento creativo delle altre persone, valorizzandoli all'interno di una relazione positiva e costruttiva. Tale riconoscimento reciproco dei punti di forza, oltre a rappresentare uno dei modi più sani per entrare in contatto con gli altri, può aiutare ciascuno di noi ad affrontare meglio eventuali situazioni di difficoltà, perché diventa possibile imparare dagli altri, come di fronte ad uno specchio, nuove strategie e soluzioni da poter applicare con successo alla propria vita quotidiana. Ed è proprio grazie all'uso consapevole delle abilità empatiche che si può entrare in risonanza con i punti di forza, instaurando così relazioni interpersonali che siano centrate sulla soluzione e sulla cooperazione fin dal principio.

 

Creare Cose con le Parole Leonardi A., Immaginare le parole che cambiano, comunicazione orale presentata al convegno Creare Cose con le Parole. Terapia Centrata sulla Soluzione, Linguaggio e Cambiamento, 15-16 ottobre 2016.

Abstract: Come ormai sappiamo, noi pensiamo con le parole e anche con le immagini. Possiamo creare scenari interiori che ci condizionano o che ci aprono prospettive di libertà personali. Il dialogo interiore che quotidianamente svolgiamo entro noi stessi serve a chiarire e dare senso a ciò che percepiamo. Insieme a questo processo psicologico vi è un altro che definiamo immaginazione. Vale a dire, la capacità umana di generare rappresentazioni del mondo esterno percepito e di crearne nuove nella nostra interiorità. Queste due funzioni, l’immaginazione e il linguaggio interiore, possono fondersi armoniosamente ed esser quindi utilizzate in sinergia per risolvere problemi psicologici e per costruire alternative più funzionali di visione della realtà.

 

Creare Cose con le Parole Scavelli S., Il ruolo del Linguaggio nella Terapia Centrata sulla Soluzione, comunicazione orale presentata al convegno Creare Cose con le Parole. Terapia Centrata sulla Soluzione, Linguaggio e Cambiamento, 15-16 ottobre 2016.

Abstract: Spesso le parole con cui descriviamo una situazione, a noi stessi e agli altri, possono contribuire a identificarla come problematica o meno. Il linguaggio, infatti, può influire sul nostro pensiero e, quindi, sul nostro modo di interpretare ed affrontare il mondo. In terapia e, in particolare, secondo l’approccio centrato sulla soluzione, il linguaggio può rivelarsi una risorsa basilare per aiutare la persona a vedere la propria realtà problematica in un ottica nuova. Il riuscire a vedere la propria situazione con occhi nuovi è una premessa fondamentale per il paziente, che riesce ad andare oltre ad una visione “unidirezionale” della propria realtà. Un uso ad hoc del linguaggio può, di conseguenza, porre le basi per stimolare la creatività della persona nell’ideare alternative a cui in precedenza non aveva pensato.

 

SIPI Gori G., Zilli I., Pizziolo P., Cini A., Panissidi V., Zini N., Piccininni M., Brandini P., Il contributo delle terapie artistico-espressive nella qualità della relazione tra persona con demenza e familiare caregiver, comunicazione orale presentata al IX Convegno Nazionale di Psicologia dell'Invecchiamento, 20-21 maggio 2016.

Abstract: Le terapie artistico-espressive sono spesso utilizzate nel trattamento dei disturbi legati alla demenza. Tali terapie sono rivolte a promuovere interazioni positive sostenendo le abilità creative e comunicative di cui la persona con demenza (PCD) ancora dispone. La demenza comporta cambiamenti profondi nella relazione tra la PCD e i suoi familiari e genera un carico emotivo-assistenziale molto elevato. L’inserimento della PCD in un Centro Diurno Alzheimer (CDA) alleggerisce questo carico, tuttavia è necessario che il sostegno al familiare caregiver (FC) coinvolga anche la sfera psicologica e favorisca una migliore relazione tra PCD e FC. In questo lavoro presentiamo i risultati di un ciclo di 5 incontri di coppia durante i quali 5 utenti con demenza di entità severa del CDA “Le Civette” di Firenze e i 5 rispettivi coniugi caregiver hanno partecipato a sessioni di musicoterapia, arteterapia e story-telling. Ciascuna sessione è stata monitorata utilizzando la (1) Agitation Behavior Mapping Instument (ABMI) per le PCD, la Music in (2) Dementia Assessment Scale (MiDAS) e la (3) Obesrved Emotions Rating Scale (OERS) per tutti i partecipanti. I risultati mostrano che i disturbi comportamentali sono rari durante le attività artistico-espressive. I livelli di interesse, consapevolezza, iniziativa, coinvolgimento e appagamento nell’interazione evidenziati dalla MiDAS raggiungono invece valori elevati nel corso delle sessioni sia per le PCD sia per i FC. Inoltre, l’osservazione delle emozioni ha evidenziato, per entrambi i tipi di partecipanti, un’elevata frequenza delle espressioni legate al piacere e all’interesse, mentre quelle legate alla rabbia, paura e tristezza sono pressoché assenti. Questi risultati suggeriscono che le terapie artistico-espressive possono far sperimentare alla coppia PCD-FC nuove modalità comunicative le quali possono favorire un “riequilibrio” della relazione, in cui una reale interazione tra pari sostituisce l’asimmetria caregiver/assistito.

 

Mindfulness 2016 Buracchi G., Leonardi A., Meditation as therapy in Addiction, comunicazione orale presentata alla 2° Conferenza Internazionale sulla Mindfuness, 11-15 Maggio 2016.

Introduction: If the training to attention and awareness, characteristic of meditation, can bring the mental processes under greater voluntary control, by promoting general well-being, mental development and /or specific skills like calm, clarity and concentration, we should expect a utility of this training in the treatment of addictions too. In fact, an ever greater amount of scientific articles shows how the meditation provides benefits not only for the whole wide range of psychophysiological disorders, but it is also effective in the treatment of substances addiction, therapeutic intervention focus at the Franceschi Foundation also.

Method: Our Review is based on a research carried out on Medline using the terms: Meditation, Mindfulness, Addiction, in various combinations. A particular interest was placed on the role of Dopamine, a neurotransmitter that has been, until nowdays, classically associated with the reinforcing effects of drugs and other addictions.

Results: We traced a large amount of experiences in various parts of the world and employing different sort of Meditation (Mindfulness, Vipassana, Yoga, Tai Chi and Qi Gong) applied to the treatment of addictions.

Discussion: The use of these techniques has shown a wide range of positive results, opening up perspectives of great interest both in the treatment of addictions and in the reduction of relapses. Meditation narrows experiential avoidance, promoting the non-judgmental acceptance of the thoughts that arise moment by moment and stopping the tendency to respond to these thoughts in maladaptive behaviors such as the substances’ use.

 

EBTA Scavelli S., Ciuffardi G., Leonardi A., The SFBT in the treatment of cocaine addiction: the transformational re-enactment technique, comunicazione orale presentata all'European Brief Therapy Association (EBTA) Conference, 11-13 settembre 2015.

Abstract: The SFBT can be used in the treatment of addiction to substances, including cocaine. In this context, we introduce the transformational re-enactment technique, as part of the clinical protocol that we use for the treatment of cocaine addiction. This technique works on one of the components of the problem of addiction: the memory of the substance use.
Using the transformational re-enactment technique, the therapist achieves three different objectives:

  • to avoid automatisms. This technique allows the patient to review, at sensory and perceptual level, three fundamental aspects of cocaine consumption: what happens before, during and after use. It has, also, the prescription of the symptom  function (a type of paradoxical prescription. The patient has to perform voluntarily actions that were previously involuntary and uncontrollable, and that he had always tried to avoid. The voluntary prescription of the symptom eliminates it, as it is no longer spontaneous and uncontrollable), because it forces the patient to re-think in detail something that until now escaped control: the dependence;
  • to insert in the patient’s memory of cocaine use minimal elements with an aversive content against the substance. Thus, the patient lives painful and unpleasant sensations at perceptual level, every time he thinks about the substance;
  • the modification of the patient’s mental patterns into more adaptive ones, so that he can imagine himself doing affirmative actions for his mental and physical health.

Through this technique we can help the persons to re-elaborate their own memory in the light of their present (problematic), to orient them towards the future and the resolution of their problem.
The transformational re-enactment technique works regardless of the level of awareness about the problem. In fact, some patients do not consider the use of cocaine as their main problem, while others have already figured out not to control the use of cocaine, but it is the substance that controls their actions. In the first case, the patient does not feel himself dependent and, therefore, he does not make any effort to try to change. In the second case, the patient knows he has the problem but he does not yet know how to achieve the desired changes.

The transformational re-enactment technique can promote both awareness about the problem and the possibility of change, both the orientation toward abstinence (drug free), reconsidering the past experiences and changing the future behavior.

 

EBTA Ciuffardi G., Scavelli S., Leonardi A., Resolving Stories. Creative language, storytelling and Solution Focused Therapy, comunicazione orale presentata all'European Brief Therapy Association (EBTA) Conference, 27-29 settembre 2013.

Abstract: The main purpose of the project “Psychological support service” is the application of the model of Solution Focused Brief Therapy (SFBT) into Italian school context. We improved and developed the students’ expressive and communicative skills, while motivating them to attend school not only as a place where they can learn various abilities and concepts, but also as a resource with which they can build their personal identity. We have integrated the specific SFBT techniques with the storytelling and the creative expre ssion. Several students said that the use of metaphors has helped them to better understand some aspects of their problems. This let them apply solutions that seemed to work better in different situations. Coping skills to deal with the difficulties have b een strengthened, increasing their self - esteem.

 

Addiction Ciuffardi G., Scavelli S., Leonardi A., Solution-Focused Brief Therapy in Combination With Fantasy and Creative Language in Working With Children: A Brief Report, International Journal of Solution-Focused Practices (2013), 1(1): 44-51.

Abstract: The main purpose of this study was to describe the application of a model of solution-focused brief therapy (SFBT) integrated with the ideas of storytelling and creative language used in the psychological support service in an Italian school setting. The young clients described their changes and thoughts about the treatment using a self-report questionnaire. There were 32 young clients and the mean age was 13 years old. The data collected show promising first results and the interventions were appreciated by the clients. The youths reported that the interventions they thought of as most effective were the exceptions-seeking questions and the ideas to use the skills and competences they had developed in other settings (e.g., sports, art, or music) in the context of the therapeutic work to solve a problem. Furthermore, many students revealed that the use of stories and metaphors helped them to better understand some aspects of their situation. This let them be creative about their solutions so they could apply the ideas in a variety of situations. We give suggestions for practice and for further research on the integrating of fantasy and storytelling into SFBT.

 

Addiction Belin D. (Ed.), Addictions - From Pathophysiology to Treatment, InTech (2012).

Addiction, increasingly perceived as a heterogeneous brain disorder, is one of the most peculiar psychiatric pathologies in that its management involves various, often non-overlapping, resources from the biological, psychological, medical, economical, social, and legal realms. Despite extensive efforts from the players of these various fields, to date there are no reliably effective treatments of addiction. This may stem from a lack of understanding of the etiology and pathophysiology of this disorder as well as from the lack of interest into the potential differences among patients in the way they interact compulsively with their drug. This book offers an overview of the psychobiology of addiction and its current management strategies from pharmacological, social, behavioural, and psychiatric points of view.

The Interactional Approach in the Treatment of Cocaine Addicts All'interno di tale pubblicazione vi è un contributo realizzato da Leonardi A, Scavelli S., Ciuffardi G., The Interactional Approach in the Treatment of Cocaine Addicts.

 

percezione_tempo2 Perissi T., Ciuffardi G., Velicogna F., Narbone G., Leonardi A., La percezione del tempo, Med Psicom (2011), 56 (1-2): 33-37.

Abstract: In questo articolo si inquadra sul piano concettuale la percezione del tempo, con particolare riferimento alle procedure sperimentali attualmente utilizzate per indagare il fenomeno negli uomini e negli animali. Si cerca inoltre di fornire una classificazione esauriente dei modelli di dinamiche neurali implicati nella percezione del tempo.

 

Reti_neurali Perissi T., Ciuffardi G., Velicogna F., Narbone G., Leonardi A., Reti neurali e percezione del tempo, Med Psicom (2011), 56 (1-2): 3-18.

Abstract: Nel seguente articolo si delinenano i risultati sperimentali raggiunti nel campo dello studio della percezione del tempo, focalizzando l'attenzione sulle basi biologicche di questo processo quali il ruolo svolto dei gangli basali, della corteccia prefrontale, parietale, motoria e del neurotrasmettitore della dopamina. Inoltre è presentata una recente teoria secondo la quale potrebbero esistere due differenti circuiti neurali che entrano in azione quando gli individui sono impegnati in due diversi compiti sperimentali di percezione del tempo.

 

Medicina Psicosomatica Perissi T., Ciuffardi G., Velicogna F., Narbone G., Leonardi A., Zilli I., Scavelli S., La percezione del tempo è espressione di una struttura centralizzata oppure di meccanismi distribuiti? Un dibattito ancora aperto, Med Psicom (2010), 55 (4):181-191.

Abstract: Nel seguente lavoro sono illustrati alcuni dei modelli elaborati per spiegare la percezione del tempo: quelli centralizzati (Gibbon) e quelli derivanti dall'approccio connessionista, come le teorie proposte da Church, Broadbent a Miall. Abbiamo poi cercato di delineare le disussioni ancora aperte tra coloro che sostengono l'esigenza di un meccanismo centralizzato per la percezione del tempo e altri che invece propendono per meccanismi distribuiti, citando i dati sperimentali a favore dell'uno e dell'altro modello teorico.

 

Cocaina dipendenza trattamento Zilli I., Ballola L.C., Conti B., Scavelli S., Giganti F., Leonardi A., Pientini S., Baldasseroni L., Emozioni e qualità del sonno nel demente istituzionalizzato: gli effetti della partecipazione al Caffè Alzheimer, comunicazione poster #7/p, presentata al 6° Corso per Psicologi, 55° Congresso Nazionale SIGG, 2010.

Abstract: E’ stato recentemente dimostrato che la solitudine raddoppia la probabilità di sviluppare una demenza di Alzheimer ed è associata ad un più rapido declino cognitivo (Wilson et al., 2007). Per promuovere le attività di relazione delle persone affette da demenza sono sorti i Caffè Alzheimer (Miesen and Jones, 2006), dove le persone con demenza e i loro parenti e amici si incontrano, con una cadenza periodica, in un ambiente sicuro e accogliente. I risultati di questo studio pilota, che ha confrontato alcune misure comportamentali raccolte durante il Caffè Alzheimer con quelle ottenute nel corso di altre attività, suggeriscono che prendere parte agli incontri del Caffè Alzheimer sia associato a un aumento dei comportamenti legati alla espressione delle emozioni positive, una diminuzione di quelli legati alle emozioni negative e un miglioramento della qualità del sonno notturno nelle persone affette da demenza. Gli effetti riscontrati hanno importanti ricadute sulla qualità di vita delle persone affette da demenza e sul carico assistenziale del caregiver.

 

Cocaina dipendenza trattamento Uga V., Zilli I., Scavelli S., Leonardi A., The Value of Peace: Subjective Importance and Perceived Self-Efficacy in Promoting Pacific Cohabitation, Soc Behav Pers (2010), 38 (10):1355-1358.

Abstract: We compared the subjective importance of the value of peace and the perceived self-efficacy in promoting pacific cohabitation among members of a Buddhist community named Soka Gakkai. Members of this group assume that peace is a fundamental condition for living together. The role of the affiliation to the group and the members’ seniority have been taken into account. Results highlighted that affiliation to a group which assumes peace as its main concern enhances both the importance of the value of peace and the perceived self-efficacy in promoting pacific cohabitation. Moreover, modifications to self-efficacy increase with members’ seniority.

Abbiamo valutato l’importanza attribuita al valore della pace e la percezione di auto-efficacia nel promuovere una convivenza pacifica in un gruppo di membri della comunità buddista Soka Gakkai. I membri di questo gruppo ritengono che la pace sia una condizione fondamentale per la convivenza. In questo studio abbiamo preso in esame il ruolo svolto dell’affiliazione al gruppo e dell’anzianità dei membri. I risultati hanno evidenziato che l’affiliazione ad un gruppo che pone la promozione della pace come propria missione è legato tanto a un aumento dell’importanza attribuita al valore della pace, quanto dell’auto-efficacia nel promuovere la convivenza pacifica. Inoltre, l’auto-efficacia aumenta con l’anzianità dei membri.

In memoria della prof. Simonetta Gori Savellini, Università degli Studi di Firenze.

 

Cocaina_percezione_danno Pavarin R.M., Dionigi A., (a cura di), Cocaina. Percezione del danno, comportamenti a rischio e significati. Bologna: CLUEB (2009).

Affrontare il tema della cocaina significa parlare non solo di merce, mercato e normalità, ma anche si sesso, denaro e potere e, più in particolare, di aspetti non solo soggettivi come piacere e curiosità, conformismo ed emulazione solitudie e divertimento. L'emergere dell'individualismo nelle sue forme complesse di edonismo, produttività, competitività e carrierismo accentua la ricerca di prodotti che aiutano non solo a "stare al passo" e "mantenere i ritmi", ma anche a "staccare" e "rilassarsi" sia nella vita professionale che in quella relazionale che in situazioni di divertimento. Si tratta di una merce particolare dove anche il terminale ultimo è spremuto al pari del produttore ed eventuali problemi vengono spostati sulla familgia, sulle relazioni significative, sul sistema delle cure o su quello giudiziario. Il libro riporta i risulati di uno studio multicentrico sui significati attribuiti al consumo di cocaina ed affronta alcune problematiche specifiche. Quali sono i meccanismi che inducono alcuni consumatori di cocaina a sviluppare problematiche tali da aver bisogno dell'intervento di strutture pubbliche o private? Vi sono fattori protettivi legati a diverse percezioni del rischio? Vi sono particolari stili o abitudini di consumo? Quali sono le strategie di acquisto?

Conoscenza_in_PCS All'interno del libro sono presentati alcuni dei progetti di intervento specifici per il trattamento della dipendenza da cocaina presenti in Italia, fra cui Il Programma Conoscenza (Fioravanti P., Leonardi A., Scavelli S., Velicogna F.).

 

Cocaina dipendenza trattamento Leonardi A., Velicogna F., Cocaina: dipendenza e trattamento. Milano: Franco Angeli (2009).

La dipendenza da sostanze, in particolare il suo trattamento, rappresenta sempre più un difficile banco di prova per tutti gli operatori nel campo della salute: in questi ultimi anni stiamo infatti assistendo ad un notevole incremento dell'abuso di cocaina a tutti i livelli e in tutti gli strati sociali e a tutt'oggi, per questo specifico problema, i protocolli d'intervento psicologico sono purtroppo sporadici e non ancora del tutto definiti. Nel volume gli autori intendono presentare il frutto della loro ricerca e applicazione clinica per questo tipo di trattamento presso il Centro di Solidarietà di Firenze onlus. Il lavoro ha portato alla creazione di uno specifico modello di trattamento che ha condotto progressivamente il livello di risoluzione del problema a risultati di notevole rilievo. Particolare attenzione è stata data alle procedure d'intervento che traggono suggerimento dagli studi sulla comunicazione terapeutica in ambito psicologico/clinico. Alla presentazione di dati a sostegno dell'efficacia ed efficienza del percorso terapeutico si affianca la descrizione di casi clinici e di specifiche tecniche d'intervento, da cui il lettore potrà trarre utili spunti per il suo operare.

Leonardi_et_al Leonardi A., Fioravanti P., Scavelli S., Velicogna F., Programma Conoscenza: Psycho-Educational, Integrated and Evolved Treatment for Cocaine Addiction, Int J Ment Health Addiction (2009) 7:513–529.

Abstract: The 2005 EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, Annual report 2005: the state of the drugs problem in Europe, from http://ar2005.emcdda.europa.eu/en/home-en.html?CFID=5556438&CFTOKEN=9393b63b806e64c7-FB015A79-E157-F9DE-99626FADD9F4C983&jsessionid=2e30185a01447c413a1e) annual report remarks the dearth of options for the treatment of the cocaine dependence, in comparison to a progressive and constant increase of the phenomenon. The Programma Conoscenza becomes part in this context providing its contribution to the resolution of the problems caused by the dependency from cocaine, by means of an integrated psycho-educational model. After four years of activity, it has been possible to carry out an appraisal of the outcomes obtained from the program. The collected data have showed a good effectiveness and efficiency of the treatment, with objective indices (i.e. urinary controls) that document, in the course of the treatment, the progressive abstinence from cocaine. The outcomes, obtained from the total appraisal of the therapeutic program, have demonstrated that in more of 60% of the cases, the persons have solved (or greatly improved) the problem of cocaine dependency.

 

Cocaina_manuale_aggiornamento Serpelloni G., Macchia T., Gerra G., (a cura di), Cocaina. Manuale di aggiornamento tecnico scientifico, pubblicazione realizzata nell’ambito del progetto “START” del Dipartimento Nazionale per le Politiche Antidroga (2006).

Anche in Italia ormai il fenomeno cocaina è diventato particolarmente preoccupante, sia per la grande diffusione che questa sostanza sta avendo fra le persone adulte, sia per il coinvolgimento delle fasce giovanili, in cui si rileva spesso anche l'uso contemporaneo di altre droghe e sostanze alcoliche. La forte rilevanza dei fenomeni collegati all’uso di cocaina e la gravità delle conseguenze acute nel lungo termine che ne derivano, determinano, quindi, la necessità di disporre di nuovi ed efficaci modelli di intervento in grado di rispondere ai tanti problemi connessi all’assunzione di tale sostanza. Questo manuale si propone di mettere le basi per operare al meglio e, soprattutto, con criteri scientifici nei confronti di una piaga sociale così rilevante, coinvolgendo gli amministratori, gli operatori specialisti del pubblico e del privato sociale accreditato, le famiglie, la scuola e, in primis, i giovani. (tratto da: www.dronet.org)

Programma_Conoscenza All'interno di tale pubblicazione, in particolare, viene presentato il Programma Conoscenza: trattamento psicoeducativo integrato ed evoluto per problemi di cocaina (Leonardi A., Fioravanti P., Scavelli S., Velicogna F.), che si avvale di un modello psico-educativo integrato per la risoluzione dei problemi relativi alla dipendenza da cocaina. Le caratteristiche distintive del programma sono il far riferimento a modelli di comprovata efficacia seguendo, in un'ottica di continuo miglioramento, un continuo processo autocorrettivo e circolare, l'utilizzo della comunicazione persuasiva, la relativa brevità dell’intervento. Tutto questo ha portato alla costruzione di un modello dotato di sue peculiarità e i dati raccolti relativamente alla valutazione del percorso terapeutico hanno mostrato buoni livelli efficacia ed efficienza. E' possibile scaricare tale contributo cliccando qui.

 

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