C'era una volta... la fiaba

 

Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perché raccontano che i draghi esistono, ma anche perché affermano che si possono sconfiggere.

Gilbert Keith Chesterton

 

Giovedì 18 dicembre 2014, presso la sede della Fondazione Franceschi Onlus, si è tenuto l'incontro C'era una volta... la fiaba. La conduzione è stata ad opera del dott. Andrea Leonardi, psicologo psicoterapeuta, vicepresidente della Fondazione Franceschi Onlus, e del dott. Gianluca Ciuffardi, psicologo, ricercatore presso la Fondazione Franceschi Onlus, scrittore.

 

C'era una volta... la fiaba

Le persone passano la maggior parte del proprio tempo a raccontare e ascoltare storie: attraverso la visione di film, con la lettura di libri oppure l’ascolto di musica, siamo continuamente proiettati in dimensioni fantastiche e simboliche. Persino quando dormiamo, siamo immersi in quelle storie raccontate per immagini che chiamiamo sogni e attività onirica.

La formula del “c’era una volta...”, che è solita introdurre le fiabe, riporta a quello stato d’animo sognante, d’incanto e di meraviglia che si prova durante l’ascolto di storie attraverso l’invenzione di mondi e personaggi fantastici. Fin dall’infanzia, la narrazione di fiabe fornisce strumenti e concetti essenziali per capire meglio noi stessi e gli altri, favorendo così un percorso di crescita personale.

I bambini adorano giocare al “far finta che…” e questo gioco simbolico tende ad accompagnarci per tutta la vita, assumendo di volta in volta varie forme e sfumature, a seconda del carattere e delle esperienze di vita di ciascuno. Il racconto di fiabe e altre storie metaforiche stimola nei bambini la creatività e la fantasia, insegnando loro come gestire i rapporti sociali: infatti, la comprensione del significato morale e metaforico delle storie raccontate promuove lo sviluppo di un sistema di valori condivisi e accettabili per tutti.

Durante l’incontro, grazie al ricordo di fiabe ascoltate durante l’infanzia e alla creazione di nuove storie, abbiamo cercato insieme di riflettere sul significato da dare a questi racconti e di comprendere l’importanza che tali storie possiedono, affinché si possa entrare in comunicazione più profonda con se stessi e gli altri.

 

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