Fondazione Franceschi Fondazione Franceschi ONLUS

Per la terapia, la ricerca e la formazione in psicologia

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Incontri alla Fondazione Franceschi ONLUS

 

Dall'individuo alla relazione con l'altro: l'esperienza della presenza nelle relazioni

 

 

Giovedì 9 febbraio 2012, presso la sede della Fondazione Franceschi ONLUS, ha avuto luogo l'incontro dal titolo Dall'individuo alla relazione con l'altro: l'esperienza della presenza nelle relazioni. La conduzione della serata è stata a cura di Emanuela Tundo, psicologa psicoterapeuta della Gestalt, ad indirizzo fenomenologico-esistenziale. È CTU per il Tribunale di Firenze e docente a contratto per l'Università degli Studi di Firenze. Collabora, inoltre, con l'Istituto Gestalt Firenze e con varie Cooperative Sociali nell'ambito della formazione, supervisione e sostegno degli operatori dei settori socio-psico-pedagogici.

 

Dall'individuo alla relazione con l'altro: l'esperienza della presenza nelle relazioni

Cos'è l'esperienza della presenza? E' l'esperienza del "sono qui", del “ci sono”. Ci sono occasioni in cui ci sperimentiamo come organismi inerti e occasioni in cui facciamo esperienza di noi stessi come esseri umani presenti nel mondo.

Quando sentiamo di esserci, ci percepiamo come essere umani e sentiamo che l'altro è altrettanto presente. Questo pone le basi per l'incontro con l'altro e con il mondo. La vita emozionale, soprattutto sua nella componente relazionale, diviene uno strumento raffinato di conoscenza, non solo un meccanismo al servizio della sopravvivenza. Sempre nell’ambito relazionale, se, ad esempio, noi sentiamo paura, significa che c’è qualcosa di minaccioso vicino a noi. La minaccia può essere indifferentemente concreta o immaginaria: se abbiamo paura vuol dire che stiamo riconoscendo il mondo come minaccioso.

E’ solo che il meccanismo non differenzia tanto tra mondo esterno e mondo interno: non si sa se si immagina il pericolo o se fuori c’è davvero il pericolo, ma resta il fatto che si avverte un pericolo, dentro o fuori che sia. (P. Quattrini)

Come si fa a distinguere? Una buona conoscenza della propria vita emozionale costituisce un sistema di verifica e questo apre agli aspetti relazionali tra “me e l'altro”, tra “me e il mondo” interno ed esterno.

 

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